Perché la scuola fa scrivere sempre meno? Ovvero come cambia la scrittura a scuola
DOI:
https://doi.org/10.4454/graphos.7Parole chiave:
scrittura scolastica, didattica della scrittura, motivazione a scrivere, dimensione comunicativa, dimensione creativaAbstract
L’assunto che a scuola si scriva sempre meno richiede un approfondimento sia sulle finalità che lo scrivere scolastico ha perseguito negli anni, sia sulla natura delle ricerche condotte sul campo. Oggi la scrittura scolastica rischia di essere considerata una richiesta obsoleta e troppo difficile per i nostri studenti, perché poco praticata, e perché forse richiesta per assolvere solo a una funzione di valutazione finale e non come percorso e risorsa per organizzare meglio il pensiero e il piano comunicativo. I cambiamenti nelle forme di scrittura in questo ultimo ventennio sono stati davvero molti, e a questi si aggiungono quelli richiesti dalla situazione pandemica provocata dal Covid-19. Ma la didattica della scrittura presenta ancora molte ombre, sia dal punto di vista delle innovazioni, sia da quello docimologico. I monitoraggi fin qui condotti non sono riusciti ad offrire prospettive per una didattica della scrittura che conduca ad un vero e proprio curricolo della scrittura scolastica. Lo scrivere scolastico deve essere ripensato non più in termini di generica motivazione dello studente all’apprendere scolastico, ma di atteggiamento nei confronti delle attività di scrittura proposte a scuola. Nell’età digitale gli studenti richiedono di sviluppare e praticare altre forme di scrittura per aumentare le dimensioni comunicative e creative. Il compito degli insegnanti, allora, non consiste nel rendere piacevoli i compiti o semplificarli, bensì nel dare un valore alla scrittura scolastica, alle sue diverse forme, alla sua utilità per fini comunicativi, espressivi, sociali.
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