Call for papers | Scrittura e nuovi linguaggi | Graphos 1/2025
Quando si pensa alla scrittura, si è soliti considerarla nella sua veste più tradizionale, ossia una forma di espressione che privilegia l'uso di strumenti scrittori come le penne a inchiostro e di superfici cartacee. Tuttavia, i nuovi linguaggi digitali hanno introdotto forme di comunicazione e interazione che hanno comportato un ampliamento del concetto di scrittura convenzionalmente inteso. Uno dei primi effetti è stata la democratizzazione della scrittura: accedendo alla rete, oggi tutti possono postare pensieri, opinioni, riflessioni, storie personali. Questa accessibilità ha dato vita a una varietà di voci e stili di scrittura, a forme di espressione alternative e a nuove aperture in un settore che prima era limitato alla élite che scriveva di professione.
Inoltre, per effetto dei nuovi strumenti nascono nuovi stili di comunicazione: linguaggi visivi e multimediali integrano il testo scritto con immagini, video e suoni, offrendo esperienze narrative più ricche e coinvolgenti e permettendo ai creatori di esprimere idee complesse in modi innovativi.
Il tema relativo ai linguaggi sintetici, molto abbreviati, usati nelle comunicazioni veloci dei social network con sempre maggiore frequenza e soprattutto dalle nuove generazioni, appare un elemento significativo nell’osservare il mutare del linguaggio sociale: si apre uno scenario caratterizzato da nuovi codici comunicativi, fatti di emoji, acronimi e abbreviazioni, che condizionano notevolmente lo scrivere e il modo di impostare le quotidiane relazioni interpersonali. Ci si chiede se queste nuove forme linguistiche siano di fatto un’evoluzione del linguaggio scritto o se invece possano considerarsi una criticità su cui, anche pedagogicamente, debba farsi un’attenta opera di riflessione.
Le sfide non mancano: di fronte alla proliferazione di informazioni e alla sovrabbondanza di fonti online, si pone la questione di come imparare e insegnare a discernere tra contenuti affidabili e disinformazione. In sostanza, se è vero che la scrittura si sta arricchendo di nuove forme e strumenti che la rendono sempre più flessibile e fruibile, è anche fondamentale mantenere un equilibrio, riconoscendo il valore della scrittura tradizionale e della comunicazione profonda. Il prossimo numero di Graphos intende pertanto interrogarsi sulle nuove forme di scrittura accogliendo contributi che riflettano su questo delicato equilibrio e che raccontino esperienze di ricerca sull’uso innovativo e costruttivo dei molteplici linguaggi scrittori.
I contributi potranno essere di carattere teoretico-fondativo, epistemologico-metodologico, teorico e pratico; storico-pedagogico e educativo; didattico-metodologico, con riferimento ai principi e ai modelli d’insegnamento della scrittura a mano, e anche alla progettazione di plausibili percorsi di formazione degli insegnanti; di carattere attuativo, con riferimento alle problematiche d’implementazione e gestione degli interventi educativi e inclusivi a fronte di riscontrate problematiche nei processi d’insegnamento-apprendimento della scrittura; di carattere teorico, empirico o sperimentale, nella prospettiva della ricerca empirica e della riflessione sugli interventi tesi al miglioramento della professionalità docente in ordine ai processi didattico-metodologici del linguaggio scritto nel suo mutare al mutare dei processi culturali.
Inoltre, come per tutti i numeri, la rivista contempla una sezione dedicata a contributi a tema libero, collocabili nell’ampio e plurale settore delle scienze educative.
Sottomissione proposte: 15 febbraio 2025
Pubblicazione fascicolo: 30 luglio 2025