È importante anche la terza dimensione
DOI:
https://doi.org/10.4454/graphos.6Parole chiave:
scrittura manuale, affettività, linguaggio, pensieri complessi, terza dimensioneAbstract
La scrittura manuale si distingue dalla scrittura con altri mezzi perché contiene tracce dello stato affettivo della persona che scrive. Tuttavia, oggi è sempre più frequente osservare soggetti che hanno perso l’abitudine a un uso corrente della scrittura a mano, in particolare della scrittura corsiva, sostituita dall'invenzione di uno strano corsivo ottenuto affiancando caratteri maiuscoletti, ma incapace di consentire uno sviluppo rapido del processo di scrittura. La conquista nella scrittura è anche una conquista di tipo espressivo attraverso il rapporto che si stabilisce fra la superficie che riceve il messaggio, il mezzo che traduce un pensiero in segni e lo stesso pensiero che si manifesta. In questo senso, l’esercizio costante è fondamentale per il miglioramento del linguaggio e la formulazione di pensieri complessi. Il recupero dell’abitudine a scrivere manualmente si rende allora indispensabile per ristabilire la continuità fra il pensiero e la capacità di organizzare la propria attività, il proprio comportamento in funzione dello sviluppo di un’idea originale, di una invenzione che sia propria del soggetto che formula e comunica il messaggio. Quando la formulazione del messaggio ha solo due dimensioni, una rappresentazione più efficace della realtà richiede che si consideri una terza dimensione, quella che conferisce consistenza spaziale al messaggio, aprendo uno spazio di sensazione in cui l’affettività trova il modo di manifestarsi.
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