Comprendere i “lati oscuri” della scrittura (manuale)
DOI:
https://doi.org/10.4454/graphos.72Parole chiave:
scrittura manuale, comprendere, oscurità nella scrittura, educazione al gesto grafico, età evolutivaAbstract
L’articolo intende affrontare principalmente tre concetti sintetizzabili in quello del “comprendere”, in quello di “scrittura” – qui declinata nella sua veste manuale – e infine in quello di “oscurità”, il tutto contornato da una cornice pedagogico-educativa funzionale a un’adeguata lettura delle molteplici forme di scrittura: la scrittura, in effetti, quando è prodotta manualmente e i gesti sono ben automatizzati, non è solo una forma di linguaggio manifesto, esplicito, ma anche una forma metalinguistica di comunicazione, un linguaggio implicito che cela lati oscuri, di livelli diversi, che dall’infanzia andrebbero correttamente agevolati da un ambiente educativo sensibile all’espressione di gesti grafici che vanno evolvendo dalle primitive manifestazioni dello scarabocchio e del disegno spontaneo fino alla più matura e complessa scrittura manuale. Quest’ultima rispecchia al contempo le caratteristiche socio-antropologiche di un dato contesto culturale (da cui deriva una scelta calligrafica nazionale e che condiziona lo scrivere manuale di interi contesti comunitari) e le singole caratteristiche del soggetto scrivente, i cui tracciati grafico-scrittori sono unici e irripetibili, nondimeno specchio delle proprie intime passioni.
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